Il Tribunale dice sì al fallimento del Parma
Dopo una udienza-lampo presso il Tribunale di Parma, conclusa poco prima delle 11 e durata meno di un quarto d’ora, il presidente del Tribunale di Parma Piscopo, il giudice fallimentare Rogato, la Procura della Repubblica, i rappresentanti legali di alcuni creditori e i legali rappresentanti del Parma, Preti e Riccobene, hanno dichiarato il fallimento del Parma. Ora la società ha pochissimo tempo per sbrigare tutte le procedure necessarie (nomina del curatore, gestione dei fondi della Lega e riapertura del Tardini) e per andare avanti, visto che anche la Lega spinge per non far slittare un’altra partita dopo quelle con Genoa e Udinese. I 5 milioni di euro stanziati lo scorso 6 marzo sono pronti per garantire il “normale” svolgimento della stagione, mentre per la riapertura del Tardini bisognerà avvalersi anche della collaborazione del Comune.
Queste le parole di Osvaldo Riccobene, rappresentante del Collegio sindacale del Parma, raggiunto fuori il Tribunale: “Abbiamo parlato con i dipendenti e nel pomeriggio incontrerò la squadra. Cerchiamo di mantenere i veri valori della società, ovvero alcuni dipendenti, i giocatori, e cerchiamo di mantenere anche il valore patrimoniale di questa società, per gli stessi dipendenti e per il curatore fallimentare. Siamo un caso unico, precedenti non ce ne sono. Domenica col Torino si giocherà“.