Lotito, telefonata shock: “Beretta decide zero, Carpi e Frosinone in A una rovina, non contano un c…”
Una telefonata tra due dirigenti di Lega Pro diventa un caso che scuote il calcio nazionale. Tema della chiaccherata, il futuro del presidente della Lega Pro Mario Macalli. Molti club vorrebbero un suo passo indietro, ma tra i suoi sostenitori spicca il nome di Claudio Lotito, che oltre a essere presidente della Lazio è anche comproprietario della Salernitana. Il suo ruolo de facto sarebbe però ben più ampio. A lui si rivolgerebbe chi ha bisogno di fondi, consigli o “risolvere grane”. Lui, indicato come l’eminenza grigia di Tavecchio, non si tira indietro, usando il suo peso politico anche per esercitare pressioni al confine della legalità, almeno stando a quanto dicono i detrattori. Tra questi il direttore generale dell’Ischia Pino Iodice, 49 anni e un passato nel Napoli, che per provare quanto dice ha deciso di registrare un’accesa conversazione telefonica avuta con lui e di portarla alla redazione di Repubblica: “Ecco qui, sentite, ho registrato tutto. Lotito fa pressioni: l’Ischia deve sostenere il suo programma o non avremo contributi. Io rappresento una piccola società, lui è un uomo potente: ho registrato per cautelarmi”.
La colpa dell’Ischia? Essere tra le società che hanno sfiduciato Macalli, l’uomo di Lotito. “La vogliamo trovare una soluzione intelligente? – dice il presidente a inizio telefonata – secondo te nella Lega A, decide Maurizio Beretta? Zero, decide zero”. Inutile scaldarsi tanto, quindi, sul nome di chi ricopre un ruolo che non ha alcun peso: “Tra un anno e mezzo va a casa da solo – spiega Lotito – ce l’accompagno io, e rappresenta zero”. Ben altri, sono i problemi: “Io voglio salvare la Lega Pro, ma non ci sono i soldi, i 5 milioni investiti ce li siamo già magnati. I 25 milioni che il Coni ha tagliato alla Figc sono stati tolti alla B, alla Lega Pro, agli arbitri…hai visto quella testa di c… di Nicchi? – sbotta – sta a fà un casino. Tu mi dici: cacciamo Macalli. Ma quand’è successa questa storia, la Federazione usciva con 3 milioni di perdita di bilancio, allora cacciamo Tavecchio?”.
Tutto perduto, allora? No, se tutto rimane com’è: “Macalli si è messo a piangere – continua il presidente – eravamo in tre in una stanza. Allora ho pensato: facciamo un’anticipazione di cassa sui progetti della fondazione, che decido io, ho la maggioranza in Lega”. Questa la soluzione di Lotito ai guai della Lega Pro: “Questa roba, però, se non si trova un accordo in Lega Pro il 16 (giorno dell’assemblea ndr), non si farà mai – spiega – oggi se sei senza soldi vai da un amico, no? L’amicizia ha un peso, il rapporto personale ha un peso, no?”. Insomma, perché arrivino i soldi meglio tenere Macalli, che ha le amicizie giuste.
Il piano di Lotito include anche la Serie A, a cui devono entrare più soldi. Per fare questo, è necessario evitare che salgano dalla B, squadre “piccole”, che fruttano poco sui diritti Tv: “Ho detto ad Abodi (presidente della Lega Serie B, ndr) – si sente nell’intercettazione – Andrea, dobbiamo cambiare. Se mi porti su il Carpi…una può salì… se mi porti squadre che non valgono un c…. noi tra 2-3 anni non abbiamo più una lira. Perché io quando vado a vendere i diritti televisivi (che abbiamo portato a 1,2 miliardi grazie alla mia bravura, sono riuscito a mettere d’accordo Sky e Mediaset, in 10 anni mai nessuno), se tra 3 anni abbiamo Carpi, Frosinone…chi c…. li compra i diritti? Non sanno manco che esiste , Frosinone”.