Coppa d’Africa 2015: il girone D
A pochi giorni dall’inizio della trentesima edizione della Coppa d’Africa, comincia il nostro viaggio alla scoperta dei quattro Gironi che daranno vita alla prima parte della manifestazione continentale. Un’analisi per cercare di conoscere meglio le magnifiche sedici squadre nazionali che prenderanno parte alla rassegna del Continente Nero.
Oggi è il turno del Girone D, a cui prendono parte la Costa D’Avorio tra le favorite per la vittoria finale, il Mali medaglia di bronzo nella scorsa edizione, il Camerun e la Guinea. Tutte le partite si giocheranno con vista mare a Malabo, a eccezione di Guinea-Mali (ultima gara del girone), che si disputerà a Mongomo.
COSTA D’AVORIO – voto 8 – Kolo Touré, Yaya Touré, Gervinho, Kalou, Doumbia…basta scorrere rapidamente i nomi della rosa per rendersi conto che la Costa D’Avorio è tra le favorite per la vittoria finale nella competizione. Inutile dire che i pronostici sono tutti dalla loro parte anche per il passaggio del girone. Rispetto agli ultimi anni, gli elefanti dovranno però fare a meno di Drogba, ritiratosi dalla nazionale, un’assenza che lascia senz’altro un vuoto difficile da colmare al centro dell’attacco. La Costa D’Avorio rimane in ogni caso tra le rose più competitive della manifestazione, e si presenta con tutte le intenzioni di portare a casa la seconda Coppa d’Africa della sua storia, dopo quella conquistata nel 1992.
Tra i punti di forza della rosa impossibile non citare Yaya Touré. Il centrocampista del Manchester City si è confermato signore del continente vincendo il pallone d’oro africano per il terzo anno consecutivo. La Costa D’Avorio ha inoltre giocatori di spessore in ogni reparto. In difesa il giovane terzino del Paris Saint Germain Aurier e l’esperto Kolo Touré sono gli elementi di maggior prestigio, mentre in attacco insieme al romanista Gervinho spicca il nome di Seydou Doumbia, centravanti da 61 reti in 4 stagioni al Cska Mosca. Per il ruolo di terminale nel 4-2-3-1 messo in campo da mister Renard Doumbia dovrà tuttavia battere la concorrenza di Traoré del Monaco.
MALI – voto 6,5 – La squadra di seconda fascia del girone è il Mali, terzo classificato nella Coppa d’Africa del 2013. La nazionale detta delle Aquile si presenta in Guinea Equatoriale con tutte le intenzioni di replicare l’ottima prova del 2013, senza tuttavia nessuna pressione sulle spalle. La compagine guidata da Patrice Carteron punta sui muscoli del suo centrocampo, in cui spiccano per esperienza il romanista Keità e Abdou Traoré del Bordeaux.
Seydou Keita è senza dubbio il giocatore di maggiore spessore internazionale della rosa, leader in campo della squadra che 2 anni fa arrivò a sorpresa sul podio. Forte tecnicamente e prezioso tatticamente, l’ex Barcellona si sta ritagliando sempre più spazio anche nella Roma di Garcia. A lui spetta il compito di guidare il folto centrocampo a 5 del Mali. Il 4-5-1 è infatti il modulo che ha fatto la fortuna della squadra nell’ultima Coppa d’Africa, e non è cambiato nonostante la panchina sia passata da Carteron al polacco Kasperczak.
CAMERUN – voto 6,5 – Quattro volte campioni in questa competizione, il Camerun è senza dubbio la squadra di maggior tradizione storica del girone, a dispetto della situazione attuale che la vede in terza fascia. Se la Costa D’Avorio ha recentemente perso una punta come Drogba, i Leoni indomabili sono rimasti dalla fine del 2013 orfani di Samuel Eto’o. Il Camerun si presenta in campo con un 4-4-2 molto offensivo, con i due esterni di centrocampo che giocano alto a sostegno dei due attaccanti. Dopo aver saltato l’edizione 2013 ed essere usciti ai gironi ai mondiali dell’anno scorso, gli uomini di Volker Finke si presentano con la voglia di fare bene. La loro volontà di rivalsa dopo anni di anonimato potrebbe essere la molla per passare il turno.
Il capitano Mbia è sicuramente uno dei punti di forza della squadra, grazie all’esperienza accumulata nel Siviglia. Centrocampista difensivo e all’occorrenza difensore, la sua presenza in campo è indispensabile per dare equilibrio alla squadra. In attacco il giovane Aboubakar del Porto potrebbe far coppia con il più maturo Kwueke, ventisettenne attaccante del Caykur Rizespor, squadra della Super League turca, o con il venticinquenne Moting, attaccante dello Schalke 04 con passaporto camerunense e tedesco.
GUINEA – voto 6 – La Guinea si presenta come la cenerentola del girone, con una rosa in apparenza meno attrezzata delle altre, ma questa competizione regala sempre delle sorprese quindi vietato considerare gli Elefanti Nazionali spacciati già in partenza. La rosa include giocatori d’esperienza tra cui l’ex milanista Constant e altri giovani e giovanissimi nascosti nelle rose di molti club belgi e del resto d’Europa, desiderosi di mettersi in mostra.
Ibrahima Traoré, centrocampista offensivo o attaccante del Borussia M’bach potrebbe essere l’arma a sorpresa di questa squadra. In nazionale dal 2010, in 23 presenze ha segnato 5 reti, e a 26 anni ha tutte le intenzioni di mettersi in mostra per fare il proverbiale “salto di qualità”. Solitamente ricopre il ruolo di ala sinistra in un 4-5-1 che vede Sylla terminale offensivo. Uno schieramento in apparenza difensivo, ma pronto a trasformarsi in un più spregiudicato 4-3-3 in fase di possesso palla grazie al lavoro degli esterni Traoré e Conte. In difesa gioca Florentin Pogba del Saint-Etienne, fratello maggiore del più noto Paul, che ha scelto la nazionalità francese.
LA STELLA DEL GIRONE – YAYA –
Yaya Touré (Costa D’Avorio) – 45 reti in 125 presenze in Premier League, 18 in 91 presenze con la Costa D’Avorio. Due campionati spagnoli e 2 Premier League nella sua bacheca personale, insieme a una Champions League e un Mondiale per Club. È all’8° posto nella classifica dei giocatori più pagati in Europa, ha vinto per il terzo anno consecutivo il premio come “miglior giocatore africano”. Possono esserci dubbi? La stella del girone D è Yaya Touré, a cui (guarda caso) manca proprio una Coppa d’Africa per rendere ancor più incredibile il proprio palmarès. Gregario prezioso nel Barcellona tra il 2007 e il 2010, quando i suoi compagni di reparto si chiamavano Xavi e Iniesta, nel corso degli anni ha affinato le doti tecniche. Nel Manchester City ha avanzato la posizione in campo di qualche metro, diventando letale negli inserimenti offensivi senza tuttavia scordarsi come si difende. Per questo è inevitabile definirlo uno dei centrocampisti più completi del pianeta.
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