Serie A – La griglia di partenza: 19° Cesena
Terminato il mercato estivo, continua l’analisi approfondita delle venti squadre di Serie A: un sondaggio interno in redazione ci ha portato a stilare la nostra griglia di partenza. Due volte al giorno, alle 8.30 e alle 16.30, scopriremo piano piano – dall’ultima piazza alla prima – tutte le fazioni che disputano la massima serie nazionale, svelandone punti forti e deboli, oltre che agli obiettivi presumibilmente raggiungibili. Oggi tocca al Cesena, squadra che occupa la nostra 19° piazza virtuale.
COSA VA – Il Cesena ha iniziato nel migliore dei modi la stagione vincendo la prima partita di Coppa Italia contro la Casertana e la prima di campionato contro il Parma. Entrambe le gare sono finite 1-0 e non è un caso: la compagine bianconera è apparsa compatta e aggressiva, solida nella fase difensiva e senza cali di concentrazione. Bisoli è soprannominato mister 0-0 non a caso: la sua filosofia di gioco è molto incentrata sul lavoro e sulla tattica, la sua squadra pensa prima a non prenderle piuttosto che a darle. Un’idea di calcio quindi che predilige l’attenzione e la corsa, piuttosto che l’estro e l’estetica. La difesa è stata rinforzata in estate con gli arrivi di Lucchini e Perico, non dimenticando che 3/4 della retroguardia titolare è la stessa dello scorso anno: Volta al centro e Renzetti e Capelli sulle corsie laterali hanno ormai assimilato gli schemi di Bisoli e sono abituati a giocare assieme. Il modulo su cui l’allenatore romagnolo sembra puntare è il 4-3-3: il centrocampo, in questo sistema di gioco, dev’essere composto da elementi dotati di grande dinamismo, capaci di interdire e inserirsi in fase offensiva. Il Cesena schiera un centrocampo prevalentemente muscolare, il cui compito primario è fare da scudo alla difesa, per poi provare a imbeccare le punte. Essendo un ruolo molto dispendioso, Bisoli avrà bisogno di alternare spesso gli uomini nella zona nevralgica del campo e per questo il Cesena dispone in rosa di un ampio numero di mediani e mezz’ali di valore pressoché equivalente. Capitan De Feudis e Cascione sono stati pedine importanti lo scorso anno, ai quali si sono aggiunti Coppola, Cazzola, Pulzetti, Tabanelli, Zé Eduardo, Giorgi, Pollino e Carbonero: la società si è mossa sul mercato e ha reso questo reparto ricco di alternative. Per quanto riguarda l’attacco, le prime due gare ufficiali dell’anno hanno evidenziato segnali positivi per quanto riguarda tutti e tre i presunti titolari: Marilungo è andato a segno contro la Casertana, Rodríguez ha castigato il Parma e Brienza è entrato in quasi tutte le azioni più pericolose dei bianconeri. Il trequartista proveniente dall’Atalanta è sicuramente l’uomo con più classe all’interno della rosa cesenate e gran parte del gioco offensivo dei romagnoli dipende da lui.
COSA NON VA – Nonostante il campionato italiano non vanti oramai i nomi più altisonanti del panorama calcistico mondiale, la rosa del Cesena è comunque al di sotto di quasi tutte le altre sulla carta. Si tratta di una squadra che ha disputato un buon campionato in Serie B e che ha raggiunto la promozione grazie ai playoff, di conseguenza una squadra di medio-alta classifica per il campionato cadetto. Gli innesti arrivati nella sessione estiva del calciomercato hanno rinforzato la rosa a disposizione di Bisoli ma probabilmente non a sufficienza: Brienza è l’unico giocatore di qualità che può dare qualcosa in più a questa squadra; tuttavia il talento ex Atalanta ha già 35 anni e nella scorsa stagione ha segnato solo un gol: servirà un apporto decisamente maggiore anche in fase realizzativa quest’anno per salvare il Cesena. Il gol sembra uno dei problemi più grossi che i bianconeri potrebbero avere quest’anno; non è arrivato infatti il tanto atteso attaccante che serviva a questa squadra: Borriello è rimasto “bloccato” alla Roma, stesso discorso per Pavoletti a Sassuolo e non c’è stata l’intesa nemmeno con Ebagua o Siligardi. Defrel ha realizzato 10 reti in tutta la sua carriera, mentre Marilungo ha avuto una media-gol molto bassa dopo l’anno di grazia a Lecce nel quale ha timbrato 13 volte vincendo il campionato di Serie B. Lo stesso discorso vale, infine, per lo spagnolo Rodríguez.
Il centrocampo del Cesena è sì ricco di interditori ma pecca in quanto a qualità: questo rischia di far gravare tutto il peso della costruzione del gioco sulle spalle di Brienza, caricando di troppe responsabilità il fantasista e allontanandolo dall’area di rigore. Capitolo retroguardia: se è vero come abbiamo asserito che i difensori di Bisoli possono vantare un certo affiatamento tra di loro e con il loro allenatore, è anche vero che questo reparto potrebbe non essere all’altezza di fronte ai forti attaccanti che militano in Serie A. Si tratta di giocatori con poca esperienza o addirittura nulla per quanto riguarda il massimo campionato nazionale che potrebbero andare in affanno se poco protetti dal resto della squadra. Questo è per l’appunto il problema maggiore: il Cesena riesce a sopperire alla differenza di valori in campo grazie alla grande grinta e applicazione di tutti gli interpreti; nel momento in cui la condizione fisica o la coesione del gruppo caleranno, i bianconeri rischieranno il tracollo, essendo individualmente inferiori a quasi tutte le altre squadre. Bisoli non è certo un veterano e potrebbe non avere anch’egli l’esperienza per gestire una situazione simile.
COSA ASPETTARSI – L’obiettivo del Cesena è ovviamente la salvezza, da raggiungere il prima possibile. Da come è stata costruita la squadra c’è da aspettarsi un atteggiamento combattivo e una formazione che baserà le sue fortune sulla concentrazione e sul cinismo. Mancando quei giocatori che possono risolvere la partita da un momento all’altro (eccezion fatta per Brienza, che comunque non è Tévez), Bisoli punterà a subire meno gol possibili, in modo da rendere importanti quei pochi (si suppone) che i suoi ragazzi riusciranno a segnare. La corsa alla salvezza appare in salita se si analizzano gli avversari, in quanto solo l’Empoli sulla carta può essere ritenuto alla pari.
I principali avversari saranno il Palermo, che l’anno scorso ha dimostrato di essere nettamente più forte, il ChievoVerona, che da molti anni ormai lotta con le unghie e con i denti ma alla fine si salva sempre, il Sassuolo, che vanta però elementi di maggiore caratura tecnica e prospettiva e infine il Cagliari, che sembra essersi indebolito rispetto all’inizio della scorsa stagione, perdendo giocatori del calibro di Nainggolan, Pinilla e Astori. Di certo la maggior parte dei punti il Cesena li farà in casa, sul sintetico del Manuzzi che potrebbe dare un lieve vantaggio a chi, come i bianconeri, è abituato a giocarci.
EPISODI PRECEDENTI:
La griglia di partenza – 20° Empoli