Verso la Russian Premier League 2014-2015: il Kuban Krasnodar
A pochi giorni dall’inizio del campionato russo di calcio Mondopallone vi offre le dettagliate analisi di tutte le sedici squadre: oggi parliamo del Kuban Krasnodar.
UNA STAGIONE TORTUOSA MA INDOLORE-Lo scorso anno il Kuban ha dovuto affrontare una serie di incognita e, nonostante qualche problema, è riuscito a uscire indenne da una situazione a lui sconosciuta. Con l’Europa League a Krasnodar per la prima volta sono arrivate le coppe e le conseguenti partite infrasettimanali, complesse da gestire per chi non è abituato e soprattutto per chi, come il Kuban, ha dovuto sopportare un triplo cambio di allenatore in pochi mesi. Goncharenko è stato bravo a gestire la situazione, completare una buona esperienza nella coppa europea e impostare il lavoro per il 2014-2015.
EUROPA, SOGNO POSSIBILE-Col materiale a disposizione il Kuban può ambire ai primi cinque posti, valevoli per la partecipazione alle prossime coppe europee. L’organico è di tutto rispetto, la piazza è un aiuto importante e il tecnico è decisamente preparata. Le premesse stanno dalla parte dei gialloverdi, i quali dovranno essere bravi a mantenerle. Il rientro di Baldè dall’infortunio e, perchè no, un Urena rinvigorito dal buon Mondiale, possono essere gli elementi cruciali per la rinascita del Kuban. L’anno scorso la difesa funzionava, il centrocampo creava ma mancavano i finalizzatori. Se comincia anche a segnare il Kuban può tornare quello di quindici mesi fa, diventare imbattibile a Krasnodar e non temere alcun avversario.
LA DIFESA: VOTO 7-A Gennaio al Kuban serviva un terzino. E’ arrivato il paraguagio Melgarejo che, paradossalmente, si è distinto maggiormente per i suoi gol, più che per le sue, ottime, caratteristiche difensive. Oltre a lui la difesa è composta da altri due latini come Dealbert e Xandao, due buonissimi centrali che forniscono una discreta copertura a Belenov, uno tra i migliori portieri del torneo nonchè capitano del Kuban. Sulla destra con l’arrivo di Eschenko dall’Anzhi Zhavnerchik dovrebbe avere decisamente meno spazio.
IL CENTROCAMPO: VOTO 7,5-E’ un reparto completo e di alto livello. Kaborè è un interditore di classe internazionale, dotato di una visione di gioco pazzesca. Sa sempre cosa deve fare in qualsiasi momento della gara. Kulik e la bandiera Tlisov sono interditori di qualità e d’esperienza che possono affiancare il francese. Per quanto riguarda la linea dei trequartisti, ci sono un’infinità di soluzioni per Goncharenko: Popov, Bucur, Ignatjev, Khubulov, Rabiu, Sosnin, avanzare Melgarejo dalla linea dei difensori o arretrare Oliseh. A nessuno manca il talento e la possibilità di fare gol.
L’ATTACCO: VOTO 6,5-Con l’infortunio di Baldè e la cessione di Cissè il leit motiv della seconda fase della stagione scorsa è stato la mancanza di una vera e propria punta. Urena non ha mai convinto appieno l’ambiente, tant’è che Goncharenko gli ha preferito Popov e Khubulov, che di certo non sono centravanti. Il Kuban è una squadra che conta soprattutto sui gol dei suoi incursori ma, quest’anno, l’arrivo di Oliseh dal CSKA e di Danilo dal Zorya consegnano in dote dei sostituti d’elite per Baldè. E questo, tradotto volgarmente, può tradursi in un numero maggiore di gol.
LA STELLA: IVELIN POPOV-La scelta qui era ristretta a tre giocatori: si poteva prediligere il talento di Ivelin Popov, gli inserimenti e i gol di Lorenzo Melgarejo oppure la straordinaria visione tattica di Charles Kaborè. Alla fine abbiamo optato per eleggere come stella della squadra gialloverde il bulgaro, soprattutto per una questione dettata dal numero di presenze di Popov con questa squadra, maggiore rispetto agli altri due calciatori. Popov, cercato dallo Zenit e dalla Dinamo nelle scorse finestre di mercato, è un giocatore completo, il cui ruolo naturale è quello di trequartista. Segna, s’inserisce, consegna assist ai compagni: a Krasnodar è molto più che un giocatore.
IL CAPITANO: ALEKSANDR BELENOV-Aleksandr Belenov è l’idolo incontrastato dei tifosi del Kuban. Oltre a essere un grande portiere, è amato da tutti per le sue doti da trascinatore e per il suo attaccamento alla maglia. Straordinario tra i pali, abitudinario fautore di interventi incredibili, non pecca nemmeno nelle uscite alte. Sarebbe da nazionale, se soltanto non ci fosse una concorrenza così agguerrita come quella di questa generazione.
L’ALLENATORE: VIKTOR GONCHARENKO-Giovanissimo, ma con grande esperienza. Questo è Viktor Goncharenko, allenatore bielorusso arrivato in riva al fiume Kuban 10 mesi or sono. Con grande polso è riuscito a gestire una situazione complicata, trovando al suo arrivo una squadra frastornata, non abituata all’Europa League e che aveva visto già due esoneri in nemmeno un trimestre. Nella seconda parte della stagione ha gettato le basi per la prossima, che si profila redditizia per il Kuban. Goncharenko è l’uomo giusto, la sua esperienza col BATE può venire davvero utile ai suoi ragazzi e all’ambiente, desideroso di farsi conoscere anche all’estero, dopo la luminosa partecipazione alle coppe europee dello scorso anno.
LA FORMAZIONE TIPO-Se la difesa non dovrebbe avere grossi problemi di scelta, i dubbi risiedono soprattutto nel reparto avanzato. Come detto Goncharenko ha una moltitudine di trequartisti di qualità dai quali puoi attingere in base alle sue necessità. Noi proviamo a ipotizzare questo schieramento.
Le puntate precedenti:
16 Luglio-FK KRASNODAR
17 Luglio-CSKA MOSCA
18 Luglio-TEREK GROZNY
19 Luglio-SPARTAK MOSCA
20 Luglio-ROSTOV
22 Luglio-FK UFA
24 Luglio-ZENIT SAN PIETROBURGO