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Verso la Russian Premier League 2014-2015: lo Zenit San Pietroburgo

A pochi giorni dall’inizio del campionato russo di calcio Mondopallone vi offre le dettagliate analisi di tutte le sedici squadre: oggi parliamo dello Zenit San Pietroburgo.

DUE ANNI A BOCCA ASCIUTTA-Da quando sono arrivati Hulk e Witsel lo Zenit non ha più vinto alcun titolo. E’ arrivato il tempo di invertire la rotta e di dar risalto al prestigioso nome del club, desideroso di farsi conoscere anche all’estero. Villas Boas si è integrato alla perfezione e quest’anno può confermare le buone impressioni, soprattutto perchè assistito dai giocatori. Gli ultimi insuccessi non sono stati tanto frutto di mancanze tecniche, bensì di scarsa amalgama e coesione tra le diverse parti che compongono un club. Un club come lo Zenit non può stare a secco per altro tempo e a San Pietroburgo questo lo sanno bene.

HULK ZENIT KUBAN PP
Hulk cerca di scardinare la difesa del Kuban

IL TURN OVER SARA’ FONDAMENTALE-Lo Zenit punta ai gironi di Champions League e per raggiungerli dovrà disputare due turni preliminari. L’anno scorso la strada verso la fase a gruppi fu una pura formalità, con due avversari decisamente inferiori come il Nordsjaelland e il Pacos de Ferreira; stavolta l’urna a consegnato ai ragazzi di Villas Boas l’insidioso team cipriota dell’AEL Limassol. Con l’imminente avvio del campionato, il 2 agosto a Tula, lo Zenit si prepara a un tour de force non indifferente, giocando sempre tre volte a settimana. Ecco perchè il turn over diventa un’ arma fondamentale, considerando anche i lunghi viaggi ai quali saranno costretti gli uomini di AVB. A tal proposito l’unico reparto che necessita forse di qualche rinforzo sembra il centrocampo, dove il numero di giocatori appare più ristretto rispetto agli altri ruoli.

LA DIFESA: VOTO 7,5-Con l’arrivo di Garay il reparto meno forte della squadra può diventare quello con più sicurezze. L’argentino con Lombaerts forma una delle coppie più temute d’Europa e sugli esterni Ansaldi e Criscito sono due straordinari stantuffi che abbinano una splendida fase offensiva, con una grande abilità nel cross e negli inserimenti, a una copertura eccelsa. Purtroppo, a causa del limite sugli stranieri, sarà praticamente impossibile vedere questi quattro in campo assieme in Russia, tant’è che lo Zenit starebbe cercando di cedere uno dei due terzini, con l’argentino a un passo dall’Atletico Madrid. La consegna della fascia di capitano ad Anyukov rimescola le carte, con il russo probabile titolare soprattutto nelle gare di campionato. Completano il reparto il combattente Smolnikov, Neto e il gladiatore slovacco Hubocan. Per quanto riguarda invece l’enigma portiere Villas Boas sembra essere orientato a preferire Lodygin a Malafeev anche se molto dipende dalle condizioni fisiche e dalle motivazioni di quest’ultimo.

IL CENTROCAMPO: VOTO 7-Il centrocampo è un reparto buono, con discrete individualità, ma è evidente che manchi qualcosa: occorre un calciatore alla Shirokov ma soprattutto uno alla Denisov, un mediano che faccia legna e da schermo alla difesa. A tal proposito ci sarebbe Tymoschuk, ma l’ucraino non è più così affidabile sulla lunga distanza. Per quanto riguarda invece gli interditori e i centrocampisti offensivi Villas Boas ha l’imbarazzo della scelta: Fayzulin è cresciuto in maniera esponenziale soprattutto sul piano della maturità calcistica, Witsel è rinato col tecnico portoghese, che lo ha piazzato un po’ più avanti nel suo scacchiere, Shatov ha grandi potenzialità e Danny ormai è la storia del club, un calciatore amato dai tifosi e capace in campo di girare le partite da un momento all’altro.

Kerzhakov Zenit PPL’ATTACCO: VOTO 7-L’arrivo di Rondon in inverno ha finalmente rimpolpato un reparto privo di centravanti che potessero dare il cambio a Kerzhakov. Hulk si esprime decisamente meglio partendo da dietro, mentre Djordjevic non ha convinto Villas Boas e sarà girato nuovamente in prestito. Attenzione alla carta Arshavin: se giocata a partita in corso può avere effettivi decisivi sull’esito delle sfide più complesse da portare a casa.

LA STELLA: EZEQUIEL GARAY-Dopo soltanto una decina di giorni di vacanza l’ex difensore del Benfica ha già raggiunto San Pietroburgo e i suoi compagni, in vista dell’impegno di mercoledì a Limassol, per il terzo turno preliminare di Champions League. Uno dei difensori più forti del panorama europeo, può dare grande stabilità ad un reparto che sotto la guida di Spalletti aveva creato non pochi problemi; la sua esperienza, la sua personalità, il suo senso della posizione sono tutte caratteristiche che lo rendono un top player ricercato da molte compagini. Il Mondiale disputato con l’Argentina è stato emblematico, con un insolito numero esiguo di reti subito dalla nazionale albiceleste. Lo Zenit qualche anno fa spese 23 milioni per Bruno Alves: pagarne poco più della metà per Garay è un colpaccio clamoroso che da fiducia e sicurezza a tutta la squadra.

Ezequiel Garay, neo acquisto dello Zenit
Ezequiel Garay, neo acquisto dello Zenit


IL CAPITANO: ALEKSANDR ANYUKOV-Dopo un’intera stagione passata alla ricerca di un capitano Villas Boas ha deciso di affidare (quantomeno nella lista consegnata alla Rfpl) la fascia ad Aleksandr Anyukov. Un chiaro segnale che il tecnico portoghese crede ancora nell’esperto terzino destro ex Krylya Sovetov, un po’ messo in disparte dal suo predecessore, e che probabilmente, a causa del limite sugli stranieri, uno tra Ansaldi e Criscito se ne andrà (il primo è a un passo dall’Atletico Madrid). Anyukov è un’infaticabile corridore che può spingere ininterrottamente per novanta minuti, allegando a questo lavoro offensivo anche un’ encomiabile fase di copertura.

Andre Villas Boas Tottenham
Andrè Villas Boas, eclettico allenatore dello Zenit

L’ALLENATORE: ANDRE’ VILLAS BOAS-Arrivato a Marzoo dopo l’eliminazione in Champions col Borussia Dortmund, Villas Boas ha rapidamente conquistato i cuori di tutti i tifosi (ma anche dei giocatori, cosa che era venuta decisamente meno con Spalletti) dello Zenit. Durante la sua prima conferenza stampa ha dichiarato di volere essere il nuovo Pietro I (fondatore di San Pietroburgo nel 1703) e il campo gli ha dato per il momento ragione: ha sfiorato un titolo compromesso dai risultati della gestione Spalletti e ha saputo dare un’impronta alla squadra, rivitalizzando ogni suo calciatore, soprattutto Hulk, Witsel e Danny. L’obiettivo è quello di far diventare lo Zenit una tra le più forti d’Europa, ci riuscirà?

LA FORMAZIONE TIPO- Questa che vi indichiamo è probabilmente la formazione migliore, anche se in Russia non è fattibile, dato il limite sugli stranieri che impone ad ogni allenatore di avere sempre in campo almeno quattro calciatori russi. Per una squadra come lo Zenit, inoltre, che gioca ogni tre giorni e deve sopportare trasferte importanti, non è ammissibile avere un undici titolare: meglio avere un rooster di calciatori utili, da poter girare a seconda delle evenienze e degli avversari.

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Le puntate precedenti:

16 Luglio-FK KRASNODAR

17 Luglio-CSKA MOSCA

18 Luglio-TEREK GROZNY

19 Luglio-SPARTAK MOSCA

20 Luglio-ROSTOV

22 Luglio-FK UFA