Tour de France, la presentazione della 9a tappa: Sagan, la rabbia può servire a vincere
Prima del giorno di riposo i corridori del Tour de France affronteranno la seconda parte dell’impegnativo trittico di montagne che andrà a definire i vertici della classifica generale e, di conseguenza, anche il possibile vincitore.
La nona tappa prevede la partenza alle 13:20 da Gérardmer e l’arrivo, dopo 237 km, in Alsazia a Mulhouse, laddove nel 58 a.C. Giulio Cesare batté il germano Ariovisto nella celebre campagna gallica.
È l’occasione giusta per un riscatto da chi ha avuto poche fortune in questa prima metà di corsa. Sono previste sei salite e altrettanti GPM: il primo sulla strada è di II categoria, stiamo parlando del Col de la Schlucht (1140 m d’altitudine, pendenza media del 4,5%). Scollinamento e nuovo strappo al 4,1% del Col du Wettstein, Gran Premio di III categoria; si tocca il punto più basso di tappa per poi risalire la Côte des Cinq Château (III categoria, 4,5 km al 6,1%) e la Côte de Gueberschwihr (II categoria, media del 7,9%).
Il tratto più impegnativo del tracciato inizia proprio adesso con la lunga ascesa a Le Markstein (10,8 km al 5,4 %), il primo GPM di I categoria sin qui trovato, e ai 1336 m del Gran Ballon (III categoria, all’8,6%). Degli ultimi 50 km circa 17 sono in discesa, con la piccola eccezione del Col Amic: l’ultimo segmento di tappa è rappresentato da un lungo falsopiano che potrebbe mantenere inalterati i distacchi accumulati sulle vette.
Non è agevole indicare il favorito di tappa perché le fughe saranno tante e da lontano: dopo aver perso al photofinish da Matteo Trentin, Peter Sagan della Cannondale potrebbe aver accumulato la giusta dose di rabbia per vincere.
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