Brasile 2014, il personaggio: Claudio Sulser
Un personaggio al giorno, dentro o fuori dal rettangolo di gioco, fino al 14 luglio: durante tutti i Mondiali vi regaleremo quotidianamente la biografia compressa di giocatori e non solo. Oggi è il turno di Claudio Sulser, ex attaccante, attuale presidente della commissione disciplinare della FIFA.
Oggi vi parliamo di Claudio Sulser. Claudio chi? Claudio Sulser: svizzero attualmente a capo della commissione disciplinare della FIFA, senz’altro decisivo nel segnare il destino di una squadra (l’Uruguay), a meno di miracoli (tipo la resurrezione di Diego Forlán).
Perché la notizia di ieri è questa: Luis Suárez squalificato in seguito al morso su Chiellini. Si può discutere se sarebbe cambiato il destino dell’Italia, si può discutere se Chiellini avesse commesso un fallo da rigore… ma mordere un avversario è un’altra cosa. La FIFA ha cominciato a riconoscerlo, comminandogli una squalifica ben articolata.
Prendiamola da lontano: Claudio Sulser, insediatosi a capo della disciplinare (in precedenza era alla commissione etica), aveva esordito con una banalità non del tutto scontata: «mi preme, anche come ex giocatore, che si rispettino le regole del gioco, gli avversari e i giudici di gara». Da uno così, ti aspetteresti inflessibilità. A suo modo, è arrivata.
Nove partite di fermo con la nazionale: il mondiale di Suárez è finito, e così anche le prossime partite internazionali. Oltre a questo, quattro mesi di stop completo da ogni attività legata al calcio (addirittura gli è stato ritirato il pass per gli stadi). Inibito da tutto, allenamenti compresi, fino a novembre. Salterà un terzo della stagione di Premier League, e rischia anche per la prossima Copa América.
Poi guardi bene a tutto quello che c’è stato dopo: il capitano uruguagio, Diego Lugano, che nega il morso (vedremo se adesso negherà anche la squalifica), l’inchiesta che parte, i risultati di questa che arrivano (mentre la stampa si documenta: EuroSport ha messo assieme il peggio della carriera di Suárez), persino l’Uruguay che annuncia ricorso.
Motivazione: squalifica eccessiva rispetto al gesto. Un gesto che nelle aule di tribunale (Sulser infatti è avvocato) viene abitualmente perseguito sotto la voce tentate lesioni. Perché un intervento rude, sul campo, almeno rientra nell’obiettivo di giocare e di vincere; mordere rientra in una casistica ben differente.
Forza, Claudio. Hai scelto una punizione severa, ma non esemplare. Non mollare. La federazione uruguagia, dimostrando che la madre dei cretini non conosce contraccettivi, ha fatto ricorso senza capire che già è andata benone così. Suárez, saputa la notizia, si è messo a piangere. Dopotutto (ma proprio dopo tutto-tutto-tutto), è un bravo ragazzo. Anche se le sue lacrime sono di coccodrillo. O forse di squalo.
Puntate precedenti
13 giugno – Stipe Pletikosa
14 giugno – Stefano Bizzotto
15 giugno – Gary Lewin
16 giugno – il sorteggio
17 giugno – Pepe
18 giugno – Guillermo Ochoa
19 giugno – Iker Casillas
20 giugno – Roy Hodgson
21 giugno – Giorgio Chiellini
22 giugno – Miroslav Klose
23 giugno – Fabio Capello
24 giugno – il parrucchiere (di Neymar)
25 giugno – Cesare… Maldini
26 giugno – l’esprit de l’escalier