Giallo Mondiale presenta… 1962: la Battaglia di Santiago
Puntata inaugurale di una nuova rubrica, “Giallo Mondiale”, che vuole riproporre episodi “scottanti”, controversi, misteriosi, accaduti nelle passate edizioni dei Mondiali. Buona lettura!
DATA: 2 giugno 1962
LUOGO: Santiago del Cile (Cile), Estadio Nacional de Chile
EVENTO: Cile-Italia, fase finale della Coppa Rimet, primo turno
PROLOGO
Come da consuetudine fino a quel momento, la FIFA assegnò al Sudamerica l’organizzazione del Mondiale dopo due edizioni europee. L’onere venne affidato al Cile. La parola “onere”, è stata usata non a caso: infatti, il 22 maggio 1960, si verificò l’agghiacciante terremoto di Valdivia, che sconvolse il Paese e tuttora risulta essere il più intenso evento sismico di sempre. Di conseguenza, le infrastrutture – sportive e non – ne risultarono compromesse o danneggiate. Oltre naturalmente alle ingenti perdite umane registrate. Più di una persona storse il naso quando il Cile venne designato quale padrone di casa. Ma, nonostante le grandi difficoltà del popolo cileno, la macchina organizzativa portò l’impegno a termine.
Due giornalisti italiani, Antonio Ghirelli (Corriere della Sera) e Corrado Pizzinelli (Il Resto del Carlino-La Nazione), vennero inviati in Cile per effettuare un reportage di presentazione. La nostra Nazionale era stata inserita nel girone eliminatorio insieme ai padroni di casa, alla Germania Ovest e alla Svizzera. Nei loro resoconti, i due giornalisti non avevano usato molto tatto nel descrivere la realtà cilena, afflitta da numerosi problemi accentuati dal disastro del 1960. Chiari riferimenti a povertà, prostituzione, abitanti regrediti peggio di africani e asiatici. Ci fu grande indignazione: probabilmente Ghirelli e Pizzinelli pensavano che il loro servizio non avrebbe varcato i confini italiani. Ma anche la stampa extra-cilena riprese questo “incidente”. Venne richiesta l’espulsione dal Paese per i due giornalisti. Un loro collega argentino, scambiato per italiano, venne aggredito in un locale. La tensione continuava a montare, oltretutto i cileni non vedevano di buon occhio la presenza di alcuni oriundi sudamericani nella squadra azzurra: in particolare, Maschio e Sivori, in quanto argentini e quindi acerrimi rivali.
I FATTI
Nelle rispettive gare d’esordio, il Cile aveva battuto la Svizzera 3-1 e l’Italia era stata bloccata sul pari a reti bianche dai tedeschi. Quindi, la seconda gara contro i cileni, per gli azzurri, rappresentava già una partita da “dentro o fuori“. Le reazioni ai famosi articoli incriminati avevano messo in allarme la squadra italiana, che si aspettava con timore un’accoglienza ostile. Per questo motivo, prima dell’inizio del match, i nostri giocatori distribuirono ai tifosi cileni numerosi mazzi di garofani bianchi, con il probabile scopo di ammorbidire gli spettatori. I quali risposero di tutto punto con sonore bordate di fischi. Arbitro della contesa l’inglese Ken Aston, chiamato in sostituzione dello spagnolo Ortiz de Mendibil ricusato dagli azzurri per via dell’idioma uguale a quello dei padroni di casa. Dopo la gara con la Germania, l’Italia scese in campo con ben 6 giocatori nuovi. Nessuno avrebbe immaginato cosa sarebbe accaduto.
Dopo ben poco tempo dal calcio d’inizio, si capì che quella sarebbe stata una partita diversa dalle altre. I giocatori cileni cominciarono a praticare un gioco intimidatorio, provocatorio e scorretto. Già al 7° minuto la partita prese la prima piega negativa per noi: Giorgio Ferrini, dopo aver subìto fallo da Landa, reagì tentando di scalciare l’avversario. Aston espulse Ferrini, il quale, non volendo uscire dal campo, fu alla fine scortato fuori dalle forze dell’ordine.
Inoltre, nel parapiglia creatosi durante l’espulsione di Ferrini, il cileno Leonel Sanchez colpì Maschio con un pugno al volto, fratturandogli il naso. Non essendo ancora previste le sostituzioni, Maschio dovette restare in campo in quelle condizioni. Al 38°, lo stesso Sanchez si rese protagonista di uno degli episodi più vergognosi: venne affrontato correttamente da David, ma rialzatosi da terra, sferrò un altro pugno in faccia al difensore italiano, gesto che non fu minimamente punito. Dopo soli 3 minuti, David intervenne in gioco pericoloso sul “pugile” Sanchez, con un contrasto volante. Aston lasciò in quel momento l’Italia in 9, allontanando anche il terzino azzurro. L’Italia andò al riposo in 9 contro 11, con Maschio molto dolorante: però resisteva sullo 0-0. Ne seguì una seconda frazione ancora spezzettata, spesso interrotta da falli e conseguenti siparietti. Le forze dell’ordine dovettero entrare altre tre volte in campo. Incredibile. Uno spettacolo indegno per la Coppa Rimet. Alla fine il Cile riuscì a passare al 73° con Ramirez e poi con Toro a 3 minuti dalla fine.
I PROTAGONISTI
CILE: Escuti, Eyzaguirre, Raul Sanchez, Navarro, Contreras, Rojas, Toro, Ramirez, Landa, Fouilloux, Leonel Sanchez. C.T. Riera.
ITALIA: Mattrel, Salvadore, Robotti, David, Janich, Tumburus, Ferrini, Mora, Maschio, Altafini, Menichelli. C.T. Mazza.
Arbitro: Ken Aston (Inghilterra).
EPILOGO
L’Italia era a quel punto virtualmente già eliminata, cosa che poi appunto avvenne dopo l’ultimo turno di gare, quando vincemmo inutilmente contro la Svizzera per 3-0. La stampa italiana si scatenò letteralmente contro i cileni e l’arbitro Aston, reo di aver diretto la gara in modo inappropriato, chiudendo gli occhi su tutte le malefatte cilene. Il fischietto inglese, all’epoca tra i migliori in assoluto, dichiarò in seguito che avrebbe voluto sospendere quella partita, ma che invece per timore di insurrezioni popolari si limitò ad “accompagnare” fino alla fine l’incontro e definì la gara come un “conflitto militare”. L’ambasciata cilena in Italia fu piantonata per giorni, per paura di qualche atto inconsulto. La televisione inglese, che trasmise la telecronaca registrata dell’incontro, dichiarò per bocca del commentatore David Coleman:
“Buon pomeriggio. L’incontro a cui state per assistere è l’esibizione di calcio più stupida, spaventosa, sgradevole e vergognosa, possibilmente, nella storia di questo sport“.
L’Italia tornò a casa, mentre il Cile arrivò terzo dopo aver battuto la Jugoslavia nella finalina. A oggi, il loro miglior risultato iridato di sempre.