Lezioni di NFL: protetti, non protetti e read option
Con l’avvento della read option, filosofia offensiva utilizzata da squadre come Seattle, Washington e San Francisco, si è molto dibattutto circa le possibili implicazioni di questo approccio sulla sicurezza dei giocatori.
Innanzitutto delineiamo il concetto di protetto e non protetto. Un giocatore d’attacco è non protetto quando è impegnato in un atto diverso da quello di portare la palla avanti. Un esempio classico è il ricevitore, che quando è in aria dopo aver saltato per prendere una palla difficile lanciata nella sua direzione non è protetto, cioè non si può difendere dal contatto di un difensore. Per questo è nato, ed ultimamente è stato ritoccato, la regola di pass interference (interference su passaggio), il fallo che punisce qualsiasi difensore che si disinteressa del pallone andando a colpire il ricevitore prima che egli tocchi la palla.
Un runningback in possesso del pallone, per esempio non è mai non protetto. La differenza tra giocatori protetto e non protetto serve alla difesa, perchè la NFL punisce chi colpisce in un certo modo un giocatore non protetto. Per riassumere, un giocatore protetto può essere colpito come si vuole (non è vero ma ci torniamo tra poco), uno non protetto no.
Un comportamento regolamentare complesso riguarda chiaramente la figura del quarterback. Un qualsiasi passatore non può essere placcato dal ginocchio in giù, per evitare danni gravi alle gambe. Detto questo, l’NFL dichiara il passatore in possesso del pallone un giocatore protetto, anche se sta tentando di passare. Questo vuol dire che anche quando il braccio si muove, il quarterback è un giocatore protetto.
Recentemente, dopo le centinaia di casi di commozione cerebrale che stanno modificando le regole di sicurezza in NFL, si è instaurata una nuova battaglia contro i colpi illegali o a giocatori non protetti. E’ stata punito il contatto casco-contro-casco con sospensioni e multe ed altrettanto è stato fatto con colpi illegali al giocatore non protetto, come il placcaggio alla parte alta del corpo che potrebbe causare danni cerebrali anch’esso.
In questo clima si è inserita la read option, strategia nella quale il quarterback osserva la difesa, si avvicina al runningback e mantiene l’ovale sulla sua pancia fino a che non decide di lasciargli la palla oppure di tenerla e lanciare (o correre).
Quando il quarterback compie questa finta è palesemente non protetto. Il problema è che se si danno delle regole su come colpirlo, la read option può diventare un’arma inarrestabile ed in poco tempo tutte le squadre la adotterebbero.
Il dilemma è proprio questo: da una parte c’è la NFL che deve essere per forza attenta alle condizioni di salute dei suoi giocatori (e i quarterback sono i più popolari) e dall’altra uno schema che potrebbe risultare esplosivo, più di quanto sia già ora.
Forse la speranza dell’NFL è stata foraggiata dalla partita di domenica tra Seattle Seahawks e San Francisco 49ers. La read option di Colin Kaepernick ha funzionato talmente male da garantire ai Niners soli 3 punti, nella partita persa 29 a 3 dai suoi. E dall’altra parte anche Russel Wilson ha avuto le sue difficoltà, tant’è che la partita l’ha vinta il suo runningback, Marshawn Lynch, che ha corso per 98 yarde e due segnature. La read option sta funzionando meno dell’anno passato, quando dominò molte contese. La NFL spera che l’ennesima difficoltà nell’arginare gli infortuni gravi, l’ennesima inconsistenza in un sistema in evoluzione si spenga senza nemmeno esser affrontata.
Lezioni precedenti:
Il quarterback ed i passaggi
Il controllo del cronometro
Squadre speciali
Safety, overtime e division
International Series
La play selection
Le penalità
Il quarto down
La matematica nel football
I tipi di attacco
Allineamenti difensivi: 3-4 e 4-3
I Playoff
La strada verso il SuperBowl
Il calendario