Serie A 2013/2014: Udinese
UN POZZO INFINITO DI DESIDERI – Lo sappiamo, si rischia di essere ripetitivi: ogni estate la stessa storia, ma tant’è. L’Udinese, ci sbilanciamo, è fra le realtà calcistiche più belle del nostro Paese e per questo, anche se non siamo suoi tifosi, la vantiamo e ce la coccoliamo. Una società dalle risorse infinite, sempre pronta a stupire e condotta alla grande da un proprietario, Giampaolo Pozzo, capace di vendere i propri gioielli a caro prezzo salvo poi scovarne nuovi a pochi spiccioli. Per la verità, quest’anno i friulani si sono privati del solo Benatia e hanno resistito, finora, alla corte dell’Inter per Danilo e Basta e a quella di tanti club europei per il talento colombiano Muriel. E allora, con questi presupposti, si può partire per una nuova rincorsa all’Europa, l’ennesima dell’era Guidolin, con un’intramontabile certezza, che risponde al nome di Totò Di Natale.
LA DIFESA – Fra i pali, preoccupa l’infortunio di Brkić, che salterà i primi due mesi di campionato, soprattutto perché le alternative (Benussi e il croato Kelava, ex Dinamo Zagabria), sulla carta, non sembrano all’altezza. Benatia e Angella, peraltro, sono stati rimpiazzati dall’ex Bologna Naldo e dalla scommessa Bubnjić (un altro croato). Un po’ poco, anche se Domizzi, Danilo, Heurtaux e Coda, sotto questo punto di vista, danno ampie garanzie. Sugli esterni, tutto dipende dal futuro di Dušan Basta, giocatore in grado di fare la differenza soprattutto in fase offensiva. Intanto, la società è corsa ai ripari, tesserando il giovane svizzero Silvan Widmer (classe 1993), di cui si dice un gran bene.
IL CENTROCAMPO – Oltre alla certezza Pinzi, due giocatori che hanno lasciato il segno nello scorso campionato sono chiamati a ripetersi. Ci riferiamo ad Allan e Pereyra: il primo ha dimostrato grandi doti in fase di interdizione, il secondo ha una grande abilità nel muoversi fra le linee e nel creare pericoli alle difese avversarie. A impreziosire il reparto, Andrea Lazzari, pedina polivalente e capaci di innescare le punte. Grande curiosità, infine, per il gioiellino Piotr Zieliński. Il polacco, nel finale della scorsa stagione, ha fatto vedere di che pasta è fatto e, se confermerà le ottime impressioni destate, potrebbe rivelarsi la ciliegina sulla torta della linea mediana bianconera.
L’ATTACCO – Alzi la mano chi non vorrebbe avere in squadra due punte come Di Natale e Muriel: abili, imprevedibili, semplicemente letali. E pensare che nello scorso campionato Muriel era a mezzo servizio (nonostante ciò, è arrivato in doppia cifra). Alle loro spalle, un volto nuovo e giovane: quello di Nico López, centravanti ex Roma, capace di mettersi in luce con il suo Uruguay nel recente Mondiale Under 20. Volendo trovare una pecca, manca un attaccante di peso, bravo sulle palle alte e in grado di spaccare la partita contro difese chiuse. Ma per questo la dirigenza si sta muovendo e tutti gli indizi portano al laziale Libor Kozák.
L’ALLENATORE – Francesco Guidolin
Quarta stagione alla guida dell’Udinese per il tecnico di Castelfranco Veneto. Guidolin finora è stato impeccabile, inanellando un quarto, un terzo e un quinto posto in campionato e centrando sempre la qualificazione europea. Insomma, una garanzia di qualità. Nonostante le difficoltà familiari, il Francescone nazionale, in questi anni, è sempre riuscito a piazzare la sua squadra nelle zone alte della classifica. Anche se gli manca l’esperienza con una “big”, Guidolin ha trovato a Udine la sua America. E l’Udinese non può che ringraziare.
LA STELLA – Antonio Di Natale
Vince il ballottaggio con Luis Muriel, altro astro del firmamento friulano. D’altronde, come si fa a non scegliere Totò? Capitano innamorato di Udine e della sua Udinese, massimo goleador della storia del club con 187 reti (di cui 158 in campionato), ampiamente oltre le venti marcature da quattro anni a questa parte. Totò, alla soglia dei 36 anni, si appresta a disputare la sua decima stagione in bianconero. Di Natale non è semplicemente la stella, ma rappresenta la storia dell’Udinese. Lunga vita a Totò!
GIUDIZIO FINALE – Detto che manca ancora qualcosa per completare la rosa (soprattutto davanti), l’Udinese si presenta ai nastri di partenza del campionato 2013-14 come grande realtà del calcio italiano ed europeo (anche se pesa il passo falso con lo Slovan Liberec di ieri sera). Non concorrerà per lo scudetto, né probabilmente per un piazzamento in Champions League, ma la squadra di Guidolin, ancora una volta, sarà capace di stupire e di dare fastidio alle prime della classe. In una sorta di favola infinita.