Home » Lo Sghimberlo – La diretta di Italia-Giappone

Lo sghimberlo notturno segue Italia-Giappone! Gli inventori del catenaccio contro gli inventori di Holly e Benji. L’esito sembrerebbe scontato, eppure…

0′ – E’ il momento degli inni nazionali. Da brividi quello giapponese, davvero splendido, rovinato soltanto dal portiere nipponico che emette versi strazianti vestito come Elton John ad Halloween.

2′ – Intanto è partita l’iniziativa: “convinci Prandelli che Giaccherini è una sega e vola in California”. Un catafascio di adesioni.

3′ – Alla cronaca di Bizzotto “Shinji Kagawa in un fazzoletto”, trenta cronisti di tutti i paesi si mettono la mano nel taschino e gettano gli Scottex nel cestino.

5′ – Maeda scalda i guantoni di Buffon colpendo di testa dopo il classico buco di Chiellini. Intanto la Torcida fischia inspiegabilmente De Rossi. Devono averlo scambiato per Massimo Ciavarro, che è equamente odiato in tutto il mondo.

11′ – Si soffre il caldo e la grande umidità. Mentre venti nuove specie hanno trovato rifugio nella barba di Pirlo, il Giappone ha preso in mano le redini della partita grazie al classico gioco spumeggiante targato Zaccheroni.

13′ – Tale è l’umidità che la squadra di questo posto si chiama Nautico.

15′ – Balotelli da 30 metri sgancia la bomba. Non è una cosa carina da fare ai giapponesi, i quali si lanciano collettivamente a terra urlando.

20′ – Il giovane De Sciglio impara il calcio dai veterani della squadra e si cimenta nel famoso colpo Barzagli. Riuscito in pieno: calcio di rigore per il Giappone. 1-0!

22′ – Tranquilli abbiamo Giaccherini.

23′ – Nel senso che abbiamo tutte le scusanti.

27′ – Balotelli cerca un rigore inesistente, ma poi è bravo a non togliersi la maglietta dopo non averlo ricevuto.

29′ – Aquilani pratica un’Endoscopia tentando di penetrare all’interno delle gambe di Endo. Intanto Prandelli corre ai ripari: fuori Aquilani, dentro Giovinco, atterrato da poco in Brasile dopo aver svolto il tema sugli omicidi politici.

32′ – Sono poche le nazionali che possono raccontare di aver dato lezione di Harakiri ai giapponesi. La nostra è fra queste. Kagawa fa 2-0 e di colpo la fondamentale Confederations Cup si trasforma nella coppetta del gelato.

34′ – Pirlo stasera è talmente lento che da lui è ancora 1-0.

37′ – Si scalda Gennaro San.

40′ – L’Italia cresce. Tranne Giaccherini e Giovinco che sono ancora alti un metro, ma sono temutissimi perché ai giapponesi ricordano un casino i gemelli Derrick.

41′ – De Rossi San accorcia le distanza con la classica zuccata da azione d’angolo. Ora il Giappone è così in confusione che crede di essere la Mongolia.

45′ – L’Italia ha chiaramente iniziato a giocare a calcio con il fuso orario di Lima. Ora è un monologo azzurro, con i nipponici chiusi nella loro area.

46′ – Giaccherini tenta di dare un senso alla propria esistenza colpendo col sinistro in area di rigore. Il palo gli nega la gioia del professionismo.

47′ – Si chiude il primo tempo sul 2-1 per i giapponesi. Il bestemmione di Prandelli è finora il momento più tecnico del gioco Azzurro. Ma siamo certi che nel secondo tempo Prandelli tirerà fuori una soluzione geniale, tipo incastrare Giaccherini e Giovinco uno sopra l’altro, per avere ragione del modesto Giappone.

Intervallo – Intanto durante la pausa Stramaccioni si lamenterà degli infortuni dell’Inter.

48′ – Iniziato da qualche minuto il secondo tempo. La melina azzurra mira probabilmente a difendere l’1-2 per poi levare Giaccherini negli ultimi dieci minuti e tentare la rimonta.

50′ – Un grandissimo Giaccherini, di cui nessuno ha mai dubitato, innesca una serie di rimpalli prima che Uchida non sfrutti il suo cognome onomatopeico per suicidare il Giappone. 2-2!

51′ – Calcio di rigore concesso all’Italia in virtù della scandalosa pettinatura di Konno. Ci sta, ci sta: pettinatura netta. 3-2.

54′ – Chiaramente mi sbagliavo sulla storia dell’Harakiri. I maestri sono sempre loro.

56′ – Gran sinistro di Giovinco, para Elton John. Partita godibile, 5 gol in una gara dell’Italia non li vedevamo da quando il calcio si giocava con 11 giocatori baffuti.

60′ – Okazaki, detto così perché è il raccontapalle del gruppo, si beve Montolivo con una spettacolare roulette marsigliese. Così li vogliamo: belli e perdenti.

63′ – Honda è il motore della squa… ok questa è troppo anche per me. Intanto Dossena questa sera sembra avviato a battere l’apparentemente inarrivabile record di minchiate stabilito da Bagni nell’Europeo del 2008.

66′ – Anche Pirlo questa sera è chiaramente onomatopeico.

68′ – Fuori Giaccherini e il Giappone pareggia. Dio ha sicuramente un piano oscuro per questa partita.

70′ – L’ultima volta che il Giappone ha segnato di testa, Bertinotti aveva i capelli di Renegade e David Hasselhoff faceva ancora il figo col giubbottino di pelle e la macchina telecomandata.

74′ – Dossena sostiene che abbiamo preso 3 gol con 2 rigori e 1 calcio di punizione, e il record si avvicina vertiginosamente. Bagni tenta disperatamente di telefonare in RAI per dire la propria, ma si dimentica di nascondere il numero e non gli rispondono.

75′ – In questi settantacinque minuti Andrea Pirlo ha tirato una secchiata di vernice su 15 anni di prestigiosa e onorata carriera.

77′ – Buffon è in porta, ma è come se fosse in via Montenapoleone. Vede arrivare giapponesi da tutte le parti. L’unica differenza è che questi non fotografano.

79′ – Per il Giappone va dentro Havenaar, che pur non essendo nipponico può giocare perché ha i piedi a mandorla.

82′ – Esiste! Il Giappone mette in atto la catapulta infernale modificata in area di rigore italiana. Pali, traverse, panda giganti, non ci vergognamo di dire che non ci abbiamo capito niente.

83′ – Dossena urla: “Giovinco deve entrare dentro al campo! Lì non serve!”. Che l’abbia scambiato per il bambino che fa le bollicine con la saliva sugli spalti?

85′ – Sembra una partita fra samurai e ammogliati, ma nonostante questo, nella più crudele ingiustizia, Giovinco segna il 4-3. Ora manca solo Rivera.

88′ – Altro mischione in area italiana, con gol finale in fuorigioco. Ma nulla sfugge al temibile apparato di ottantasei telecamere piazzate dai cartelloni pubblicitari ai pancreas dei guardalinee, più sei cecchini e un muratore con la bolla che dice se la traversa è dritta. Blatter non si muove facilmente, ma quando lo fa…

92′ – Ennesimo mischione nella nostra area. Da un comune ricettatore possiamo trasformare questi tre punti in due legali.

93′ – Finita. Giapponesi commoventi, ma alla fine vince l’esperienza e l’ignoranza degli Azzurri di Prandelli. La cattiva notizia è che Dossena si ferma a sole due minchiate dal record. Ci riproverà durante Italia-Brasile. Seguitela ancora con noi!